L’identità di Ward-Takahashi, ovvero il “teorema di Noether quantistico”

Abbiamo visto qualche tempo fa due dimostrazioni del teorema di Noether, secondo cui ad ogni simmetria di una teoria classica dei campi corrisponde una corrente conservata $J^\mu$, cioè che soddisfa $\partial_\mu J^\mu=0$. Il teorema è valido solo se sono soddisfatte le equazioni del moto, che sono appunto richieste per dimostrarlo. Tuttavia, a livello quantistico le equazioni del moto non sono soddisfatte, e quindi non è in linea di principio ovvio che una corrente classicamente conservata sia anche conservata quantisticamente. L’identità di Ward-Takahashi ci dà delle condizioni per cui ciò si verifichi.

Partiamo dall’integrale sui cammini euclideo, che scriviamo schematicamente come

$$Z = \int D\phi e^{-S[\phi] + \int d^d x\, K \phi}$$

dove i $\phi$ sono schematicamente dei campi qualsiasi (non necessariamente scalari) e abbiamo introdotto una corrente esterna $K$, che ci servirà per fare i calcoli e alla fine sarà messa a zero.

Effettuando una trasformazione di simmetria, sappiamo dal teorema di Noether che per un qualche $\alpha(x)$ infinitesimale

$$\phi \to \phi’ = \phi + \alpha \Delta \phi\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\, S \to S’ = S + \int d^d x\, \alpha(x) \partial_\mu J^\mu(x)$$

Poiché nell’integrale sui cammini il campo è una variabile muta, $Z$ resta immutata se rimpiazziamo tutti i $\phi$ con $\phi’$:

$$Z = \int D\phi’ e^{-S[\phi’] + \int d^d x\, K \phi’}$$

Ora supponiamo che la misura d’integrazione sia invariante rispetto alla trasformazione di simmetria:

$$D\phi’ = D\phi$$

Come abbiamo già visto, ciò non è sempre vero. Tuttavia l’invarianza della misura d’integrazione è un’ipotesi dell’identità di Ward-Takahashi. Ora sostituendo abbiamo

\begin{align*}
Z &= \int D\phi’ e^{-S[\phi’] + \int d^d x\, K \phi’}=\\
&= \int D\phi \exp{\bqty{-S[\phi] + \int d^d x\, K \phi + \int d^d x\,\alpha(x) \pqty{K \Delta\phi -\partial_\mu J^\mu}}}=\\
&= \int D\phi e^{-S[\phi] + \int d^d x\, K \phi} \bqty{1 + \int d^d x\,\alpha(x) \pqty{K \Delta\phi -\partial_\mu J^\mu}}=\\
&= Z + \int D\phi e^{-S[\phi] + \int d^d x\, K \phi}\int d^d x\,\alpha(x) \pqty{K \Delta\phi -\partial_\mu J^\mu}
\end{align*}

dove abbiamo effettuato un’espansione per $\alpha$ piccolo. Perciò

$$\int D\phi e^{-S[\phi] + \int d^d x\, K \phi}\int d^d x\,\alpha(x) \pqty{K \Delta\phi -\partial_\mu J^\mu}=0$$

Questa formula dev’essere soddisfatta per ogni $\alpha$, e quindi

$$\int D\phi e^{-S[\phi] + \int d^d x\, K \phi}\pqty{K \Delta\phi -\partial_\mu J^\mu}=0 \tag{*}$$

Da questa formula possiamo ricavare tutta una serie di identità, dette identità di Ward-Takahashi. Ponendo $K=0$ abbiamo

$$\langle \partial_\mu J^\mu \rangle = 0\tag{1}$$

cioè la conservazione della corrente. Derivando rispetto a $K(x’)$ abbiamo

$$\int D\phi e^{-S[\phi] + \int d^d x\, K \phi} \phi(x’)\pqty{K \Delta\phi -\partial_\mu J^\mu}+\int D\phi e^{-S[\phi] + \int d^d x\, K \phi}\delta(x-x’)\Delta\phi(x)=0$$

e quindi ponendo $K=0$ abbiamo

$$\langle \partial_\mu J^\mu(x) \phi(x’) \rangle = \delta(x-x’) \langle \Delta\phi(x) \rangle\tag{2}$$

Poiché la derivata parziale agisce solo su $x$, possiamo anche portarla fuori dalla media. A questo punto possiamo continuare questo gioco derivando di nuovo rispetto a $K(x^{\prime\prime})$ e così via, ottenendo

$$ \langle \partial_\mu J^\mu(x) \phi(x^1) \cdots \phi(x^n) \rangle = 0\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,x \neq x^i \tag{3}$$

La formula generale, che include il caso $x=x^i$ è invece

$$ \langle \partial_\mu J^\mu(x)  \prod_{i=1}^n \phi(x^i)\rangle =\sum_{i=1}^n \delta(x-x^i) \langle \Delta \phi(x^i)  \prod_{j\neq i} \phi(x^j)\rangle \tag{4}$$

L’identità di Ward-Takahashi è valida anche rimpiazzando a $\phi$ un operatore qualsiasi.

Le $(1)-(2)-(3)-(4)$ sono collettivamente note come identità di Ward-Takahashi, e costituiscono una versione quantistica del teorema di Noether. È importante notare tuttavia che sono valide solamente se la misura dell’integrale sui cammini è invariante rispetto alla trasformazione di simmetria. Come abbiamo già visto, ciò non avviene sempre e in questo caso si ha un’anomalia: la simmetria classica è rotta dalla teoria quantistica, e ciò si manifesta col fatto che la corrente non è più conservata nella media.

Questa voce è stata pubblicata in teoria quantistica dei campi. Contrassegna il permalink.

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.