Consideriamo il modello di Ising in due dimensioni spaziali. Abbiamo degli spin classici $\sigma(\mathbf{r}) = \pm 1$ dove $\mathbf{r}$ indica il sito di un reticolo quadrato bidimensionale. L’Hamiltoniana contiene solo il termine d’interazione:
$$H = -J \sum_{\langle\boldsymbol{r}, \boldsymbol{r}’\rangle} \sigma(\boldsymbol{r}) \sigma(\boldsymbol{r}’)$$
dove come al solito $\langle\boldsymbol{r}, \boldsymbol{r}’\rangle$ indica i primi vicini e $J > 0$ cosicché l’interazione è ferromagnetica.
Com’è noto, in due dimensioni il modello di Ising ha una transizione di fase. Per $T > T_c$ il sistema è in una fase disordinata, mentre per $T < T_c$ gli spin sono tutti allineati e la fase è ordinata. Questo comportamento è catturato da un parametro d’ordine, la magnetizzazione $m = \langle \sigma(\boldsymbol{r})\rangle$, che è nulla nella fase disordinata e non-nulla in quella ordinata:
$$\langle \sigma(\boldsymbol{r})\rangle = \begin{cases}
\neq 0 & T < T_c\,\,\mathrm{fase\,ordinata} \\
= 0 & T > T_c\,\,\mathrm{fase\,disordinata}
\end{cases}$$
Alternativamente, la fase ordinata/disordinata è individuata dal comportamento della funzione di correlazione,
$$\langle \sigma(\boldsymbol{r}) \sigma(\boldsymbol{r}’)\rangle \sim \begin{cases}
\mathrm{costante} & T < T_c\,\,\mathrm{fase\,ordinata} \\
\abs{\boldsymbol{r}-\boldsymbol{r}’}^{1/4} & T = T_c\,\,\mathrm{punto\,critico} \\
e^{-\abs{\boldsymbol{r}-\boldsymbol{r}’}/\xi} & T > T_c\,\,\mathrm{fase\,disordinata}
\end{cases}\tag{per $\abs{\boldsymbol{r}-\boldsymbol{r}’}$ grande}$$
Come abbiamo visto già in altri casi, questo secondo criterio per individuare le fasi risulta spesso più utile del precedente.
La cosa simpatica è che è possibile definire degli “operatori di disordine”. Ovvero è possibile definire delle variabili alternative con comportamento opposto alle $\sigma$: cioè che siano ordinate quando gli spin $\sigma$ sono disordinati, e viceversa.
La formulazione è dovuta a Kadanoff e Ceva, ma qui seguiamo Fradkin, Disorder Operators and their Descendants. Come sappiamo, ad ogni reticolo può essere associato un suo reticolo duale. Nel caso di un reticolo quadrato bidimensionale, il duale è un altro reticolo quadrato bidimensionale, solo un po’ spostato: i siti del reticolo duale sono i centri dei quadratini del reticolo originale, come nella figura:
Ora definiamo la funzione di correlazione degli operatori di disordine. Per adesso non ci interessa quali siano gli operatori in sé, ma vediamo se riusciamo a riprodurre il comportamento che vogliamo. Come criterio per l’ordine/disordine prendiamo il comportamento della funzione di correlazione. Consideriamo quindi due siti $\widetilde{\boldsymbol{r}}, \widetilde{\boldsymbol{r}}’$ nel reticolo duale, e un cammino $\Gamma$ nel reticolo duale che li unisce. La situazione è esplicitata nell’immagine seguente:
Il cammino $\Gamma$ nel reticolo duale (mostrato da una linea tratteggiata nell’immagine) intersecherà un certo numero di collegamenti del reticolo originale, mostrati in grassetto nella figura. Ora se $Z$ è la funzione di partizione del modello di Ising, chiamiamo $Z[\Gamma]$ la funzione di partizione dello stesso modello, dove però se $\Gamma$ interseca un collegamento $\langle\boldsymbol{r}, \boldsymbol{r}’\rangle$, allora per quella coppia di spin $J \to -J$, cioè l’accoppiamento diventa antiferromagnetico. In termini matematici,
$$Z = \sum_{\{\sigma\}} e^{-\beta H_\Gamma}$$
dove
$$H_\Gamma = -\sum_{\langle\boldsymbol{r}, \boldsymbol{r}’\rangle} \sigma(\boldsymbol{r}) J_{\langle\boldsymbol{r}, \boldsymbol{r}’\rangle} \sigma(\boldsymbol{r}’)\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,\,J_{\langle\boldsymbol{r}, \boldsymbol{r}’\rangle} =
\begin{cases}
-J & \langle\boldsymbol{r}, \boldsymbol{r}’\rangle \in \Gamma \\
J & \mathrm{altrimenti}
\end{cases}
$$
Stiamo in altre parole introducendo una parete tra domini (“domain wall”) frazionaria, cioè spezzata. Questa è una specie di “difetto” nel cristallo.
La funzione di correlazione dei difetti è definita come
$$\langle \mu(\widetilde{\boldsymbol{r}}) \mu(\widetilde{\boldsymbol{r}}’) \rangle = \frac{Z[\Gamma]}{Z} \equiv e^{-\beta\Delta F[\Gamma]}$$
dove $\Delta F[\Gamma]$ può essere interpretata come l’eccesso di energia libera causato dalla presenza del difetto. La formula deriva dal fatto che $Z = e^{-\beta F}$. Qui abbiamo chiamato $\mu$ l’operatore di disordine che vive nel reticolo duale; non abbiamo definito cosa sia, né in realtà è ovvio che sia a priori definibile. Poi vedremo che lo è.
Per adesso ci accontentiamo di mostrare che la funzione di correlazione si comporta come vogliamo. Se $T \ll T_c$, cioè ben dentro la fase ordinata, tutti gli spin avranno la stessa direzione. Dando un’occhiata all’Hamiltoniana ci ricordiamo che due spin allineati contribuiscono $-J$ all’energia se non sono connessi da un punto della parete, quando invece contribuiscon $+J$. Poiché in questa fase sono tutti allineati o circa, la presenza di $\Gamma$ ci darà un contributo di $2J$ per ogni collegamento diventato antiferromagnetico. Questa è un’argomentazione un po’ euristica, ma ci dice che $\Delta F[\Gamma] \approx \kappa \abs{\widetilde{\boldsymbol{r}} -\widetilde{\boldsymbol{r}}’}$ per un qualche $\kappa > 0$. Pertanto la funzione di correlazione del disordine decade esponenzialmente. Al contrario, nella fase disordinata $T \gg T_c$, non c’è preferenza per $\pm$ tra i vari spin, e quindi l’intero difetto darà un contributo fisso indipendente dalla lunghezza. Pertanto la funzione di correlazione tenderà ad una costante. Abbiamo quindi:
$$\langle \mu(\widetilde{\boldsymbol{r}}) \mu(\widetilde{\boldsymbol{r}}’) \rangle \sim \begin{cases}
e^{-\kappa \abs{\widetilde{\boldsymbol{r}} -\widetilde{\boldsymbol{r}}’}}& T < T_c\,\,\mathrm{fase\,ordinata} \\
\abs{\widetilde{\boldsymbol{r}} -\widetilde{\boldsymbol{r}}’}^{-1/4} & T = T_c\,\,\mathrm{punto\,critico} \\
\mathrm{costante} & T > T_c\,\,\mathrm{fase\,disordinata}
\end{cases}\tag{per $\abs{\widetilde{\boldsymbol{r}} -\widetilde{\boldsymbol{r}}’}$ grande}$$
che è esattamente il comportamento opposto alla correlazione dei parametri d’ordine. In altre parole, ammesso che i “difetti” $\mu$ esistano indipendentemente (come vedremo), la fase ordinata dei $\sigma$ può anche essere vista come una fase disordinata dei difetti e viceversa la fase disordinata dei $\sigma$ corrisponde alla “condensazione dei difetti” che hanno un comportamento coerente.
Nel prossimo articolo continueremo la discussione dimostrando che in realtà $\langle \mu(\widetilde{\boldsymbol{r}}) \mu(\widetilde{\boldsymbol{r}}’) \rangle$ non dipende da quale cammino $\Gamma$ si sceglie, ma solo da $\widetilde{\boldsymbol{r}}$ e $\widetilde{\boldsymbol{r}}’$. Pertanto i $\mu$ sono delle unità indipendenti.