Il prodotto diretto e il prodotto semidiretto sono due modi di combinare insieme due gruppi per ottenerne un terzo. Per capire la differenza tra i due e l’utilità di ciascuno consideriamo due prospettive:
- La prospettiva esterna, per cui dati due gruppi indipendenti otteniamo un terzo gruppo, il loro prodotto diretto o semidiretto.
- La prospettiva interna, per cui dati due particolari sottogruppi di un gruppo, possiamo ricostruire il gruppo madre come loro prodotto diretto o semidiretto.
Prodotto diretto esterno
Dati due gruppi $H$ e $K$ a caso, possiamo formarne il prodotto diretto $H \times K$. Il prodotto diretto sarà di nuovo un gruppo i cui elementi sono gli elementi del prodotto cartesiano di $H$ e $K$. Ovvero dati $h \in H$ e $k \in K$, il loro prodotto diretto è l’insieme delle coppie $(h,k)$ con la moltiplicazione ovvia:
$$(h_1,k_1) (h_2,k_2) = (h_1 h_2,k_1 k_2)$$
È banale verificare che l’operazione così definita soddisfa gli assiomi di gruppo. L’identità è $(e,e)$, l’inversa è $(h,k)^{-1} =(h^{-1},k^{-1})$ e l’associatività è ereditata dai gruppi di partenza.
Bisogna enfatizzare che non è richiesto alcun requisito su $H$ e $K$ tranne quello di essere gruppi: il prodotto diretto esterno si può sempre fare. Va notato che i due gruppi $H$ e $K$ sono completamente indipendenti in $H \times K$, al punto che commutano tra di loro: se infatti $(h,e) \in H \leq H \times K$ e $(e,k) \in K \leq H \times K$ allora palesemente $(h,e) (e,k)= (h,k) = (e,k)(h,e)$.
Prodotto semidiretto esterno
Prendiamo di nuovo due gruppi a caso $H$ e $K$. Come prima scegliamo come insieme sottostante il prodotto cartesiano tra $H$ e $K$. Nel caso del prodotto diretto, i due gruppi erano completamente indipendenti all’interno loro prodotto. In questo caso invece permettiamo ad uno dei gruppi, diciamo $H$, di agire su $K$ in modo non banale. Ovvero:
$$(h_1, k_1)\cdot (h_2, k_2) = (h_1 h_2, k_1\phi(h_1)(k_2))$$
dove $\phi$ è un’azione di $H$ su $K$, ovvero una funzione $\phi$ tale che per $h\in H$, $\phi(h)$ è un’isomorfismo $K\to K$ (per i più scafati ciò significa semplicemente $\phi: H \to \mathrm{Aut}(K)$).
In questo caso l’inversa è $(h, k)^{-1} = (h^{-1}, \phi(h^{-1})(k^{-1}))$ e possiamo verificare che $K$ è normale, ma $H$ no.
Il gruppo risultante è detto prodotto semidiretto, ed è indicato come $H \ltimes K$. Se vogliamo indicare esplicitamente l’azione usata, possiamo scrivere $H \ltimes_\phi K$. Il prodotto semidiretto è quindi un prodotto diretto in cui il secondo componente è “modificato” da una certa azione. Notiamo che:
- Il prodotto diretto è un caso particolare di prodotto semidiretto, in cui l’azione $\phi$ è l’identità, $\phi(h)(k)=e$ per ogni $h,k$.
- Il prodotto semidiretto non è unico: dipende da quale azione $\phi$ scegliamo. Scegliere un’azione diversa ha l’effetto di produrre un gruppo diverso.
Nota sulla definizione: c’è chi scrive il prodotto con il termine $\phi$ nel primo fattore invece che nel secondo, ma le due definizioni sono completamente equivalenti. Per ricordare il senso del simbolo $\ltimes$, possiamo immaginare che $H$ abbia delle piccole braccia che “agiscono” su $K$, ovvero $H \ltimes K$. Se invece mettiamo il termine $\phi$ nel primo fattore, è $K$ che agisce su $H$ e quindi scriveremmo $H \rtimes K$. In ogni caso, questa convenzione non è universale e quindi bisogna controllare la definizione usata da ogni autore.
Perché ci interessa il prodotto semidiretto?
Consideriamo un esempio dalla fisica, ovvero lo spaziotempo tridimensionale $\mathbb{R}^3$. Dato un vettore $\mathbf x \in \mathbb{R}^3$ possiamo effettuarne una rotazione, implementata da una matrice $R \in SO(3)$: $\mathbf x’ = R \mathbf x$. Possiamo anche effettuarne una traslazione, ottenendo $\mathbf x’ = \mathbf x+\mathbf a$. Le traslazioni formano un gruppo isomorfo ad $\mathbb{R}^3$.
Ora consideriamo queste due trasformazioni insieme, cioè le coppie $(R,\mathbf a)$ dove $R$ è una matrice di rotazione e $\mathbf a$ è un vettore di rotazione. Che succede se applichiamo prima $(R_2, \mathbf{a}_2)$ e poi $(R_1,\mathbf{a}_1)$? Abbiamo:
\begin{align*}
\mathbf{x} \to \mathbf{x}’ &= R_2 \mathbf{x}+\mathbf{a}_2 \\
\mathbf{x}’ \to \mathbf{x}^{\prime\prime}&= R_1 \mathbf{x}’ +\mathbf{a}_1 = R_1 R_2 \mathbf{x} + R_1 \mathbf{a}_2 +\mathbf{a}_1
\end{align*}
Per cui la composizione di queste due trasformazioni è $(R_1, \mathbf{a}_1) \cdot (R_2, \mathbf{a}_2) = (R_1 R_2, R_1 \mathbf{a}_2 + \mathbf{a}_1)$. La struttura di prodotto semidiretto emerge naturalmente se vogliamo considerare una visione unificata di rotazioni e traslazioni nello spazio. In questo caso l’azione è appunto $\phi(R) = R: \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^3$, ovvero $\phi(R)(\mathbf x) = R \mathbf x$, che è un isomorfismo di $\mathbb{R}^3$. Per cui il gruppo unificato di rotazioni e traslazioni dello spazio euclideo è il prodotto semidiretto $SO(3) \ltimes \mathbb{R}^3$.
Al contrario, il prodotto diretto $SO(3) \times \mathbb{R}^3$ esiste ed ha la regola di composizione $(R_1, \mathbf{a}_1) \cdot (R_2, \mathbf{a}_2) = (R_1 R_2, \mathbf{a}_1+\mathbf{a}_2)$. Semplicemente non è il gruppo che cerchiamo in questo caso.
Prodotto diretto interno
Ora che abbiamo visto cos’è il prodotto diretto, possiamo porci la domanda: quand’è possibile scrivere un gruppo $G$ come il prodotto diretto di due suoi sottogruppi $H$ e $K$? Il problema è risolto dal seguente teorema:
Teorema (prodotto diretto). Sia $G$ un gruppo e $H$, $K$ due sottogruppi. Allora $G \cong H \times K$ se e solo se:
- $H$ e $K$ sono normali;
- $H \cap K = \{e\}$;
- Ogni elemento di $G$ può essere scritto come prodotto di un elemento in $H$ e di un elemento in $K$.
La dimostrazione non è difficile, potete provare. Il “se e solo se” rende le condizioni necessarie e sufficienti, per cui non gli si può sfuggire. In particolare si dimostra il seguente teorema:
Teorema. Se $G$ è un gruppo e $H, K$ due suoi sottogruppi normali con intersezione nulla $H \cap K = 0$, allora tutti gli elementi di $H$ commutano con tutti gli elementi di $K$.
La dimostrazione è facile. Quindi la struttura di prodotto diretto è adatta a catturare solo gruppi formati da due sottogruppi completamente indipendenti. In molti casi “ghiotti” questo non è il caso, come vedremo sotto. Possiamo però spesso scriverli come prodotti semidiretti.
Prodotto semidiretto interno
Abbiamo visto come uno dei requisiti per scrivere $G = H \times K$ dove $H$ e $K$ sono sottogruppi di $G$ è che commutino tra di loro. Ciò non permette che i due sottogruppi interagiscano tra loro, ed è quindi una condizione estremamente limitante. Possiamo però spesso adoperare il prodotto semidiretto, come afferma il seguente teorema:
Teorema (prodotto semidiretto). Sia $G$ un gruppo e $H$, $K$ due sottogruppi. Allora $G \cong H \ltimes K$ se e solo se:
- $K$ è normale;
- $H \cap K = \{e\}$;
- Ogni elemento di $G$ può essere scritto come prodotto di un elemento in $H$ e di un elemento in $K$.
L’unica differenza rispetto al teorema del prodotto diretto è che $H$ (ovvero il gruppo che agisce) non è necessariamente normale in questo caso, e ciò è sufficiente per impedire che i due sottogruppi commutino.
Esempi di prodotto semidiretto
Alcuni dei prodotti di seguito sono particolarmente soddisfacenti, perché scriverli è una grossa tentazione, ma non funzionano come prodotti diretti:
- $S_n = \mathbb{Z}_2 \ltimes A_n$
- $D_{2n} = \mathbb{Z}_2 \ltimes \mathbb{Z}_n$
- $GL(n, \mathbb{F}) = SL(n, \mathbb{F}) \ltimes \mathbb{F}^\times$
- $O(n, \mathbb{F}) = \mathbb{Z}_2 \ltimes SO(n, \mathbb{F})$
- $U(n) = U(1) \ltimes SU(2)$
- $ISO^+(1,3) = SO^+(1,3) \ltimes \mathbb{R^4}$ ovvero il gruppo di Lorentz inomogeneo, cioè il gruppo di simmetria della teoria dei campi, è il prodotto semidiretto del gruppo di Lorentz ristretto e delle traslazioni.
Per essere precisi, in ognuno di questi casi dovremmo anche specificare quale automorfismo $\phi$ stiamo usando, perché per $\phi$ diverso otterremmo un diverso prodotto semidiretto.
Un soddisfacente teorema sul prodotto semidiretto
Dato un gruppo $G$ e un suo sottogruppo normale $H$ è possibile costruire un altro gruppo, il quoziente $G/H$. La notazione per la divisione è suggestiva: sarà forse possibile ricostruire il gruppo iniziale prendendo un prodotto? Ovvero
$$\frac{G}{H} \times H\stackrel{?}{\cong} G$$
In generale ciò non è vero. Ad esempio, $\mathbb{Z}_4 / \mathbb{Z}_2 \cong \mathbb{Z}_2$, ma sappiamo bene che il gruppo di Klein $\mathbb{Z}_2 \times \mathbb{Z}_2 \not\cong \mathbb{Z}_4$ non è il gruppo ciclico di ordine quattro. Il prodotto semidiretto permette tuttavia il seguente teorema generale:
Teorema (Schur-Zassenhaus). Sia $G$ un gruppo finito ed $H$ un suo sottogruppo normale. Se l’ordine di $H$ e l’ordine di $G/H$ sono primi tra loro, allora
$$G \cong \frac{G}{H}\ltimes H$$
La dimostrazione non è banale. Nel caso in cui i due gruppi non siano coprimi, il gruppo iniziale non è un prodotto semidiretto e non ci possiamo fare nulla. Ad esempio se $Q$ è il gruppo dei quaternioni e $\mathbb{Z}_2$ il suo centro, abbiamo $Q/\mathbb{Z}_2 \cong\mathbb{Z}_4$, ma $Q$ non è il prodotto semidiretto di $Z_2$ e $Z_4$. Nel caso generale in cui $H$ e $G/H$ hanno ordini non coprimi, allora si dice che $G$ è un estensione di $G/H$ tramite $H$, ma ricostruire $G$ è molto più difficile.
ue vecio hai cannato la definizione del prodotto semidiretto interno oppure hai sbagliato il commento sotto la definizione. See ya.
Grazie della segnalazione, ma non ho capito esattamente qual è il riferimento. Comunque nell’articolo c’erano effettivamente alcuni piccoli errori che ho corretto.