Introduzione alle forme differenziali #2: proprietà della derivata e del prodotto

Abbiamo già visto l’idea di base di forma differenziale, nonché la definizione di prodotto cuneo e di derivata esterna. Vediamo nel seguito alcune proprietà delle forme differenziali.

Spazi delle p-forme

In Rn abbiamo una base di differenziali dx1,dx2,dxn. Una pforma è una forma differenziale che contiene esattamente p differenziali diversi, ad esempio y2dx è una 1forma, mentre xdydx+zxdzdy è una 2forma. Una forma differenziale non può contenere due differenziali identici: poiché il prodotto cuneo è antisimmetrico, abbiamo infatti dx1dx1=0, ecc. Se i differenziali identici non fossero contigui, possiamo commutare i prodotti utilizzando l’antisimmetria e prendendo dei 1 in modo tale da renderli contigui. Quindi se una pforma contiene due differenziali identici, allora è nulla.

Qual è la dimensione dello spazio delle pforme? Sicuramente date due pforme la loro somma è ancora una pforma, per cui lo spazio delle pforme è uno spazio vettoriale. Viene di solito denotato Λp(Rn). Che dimensione ha? Abbiamo detto che una pforma non può contenere due differenziali diversi. Per cui per un elemento della base di Λp(Rn) dobbiamo scegliere p differenziali diversi tra n possibili differenziali. Queste sono (np) possibili scelte, per cui:

dimΛp(Rn)=(np)

Come ci aspettiamo ritroviamo che lo spazio delle 0forme, cioè le funzioni, ha dimensione 1, mentre lo spazio delle 1forme ha dimensione n. Particolare importanza assumerà nei prossimi articoli il fatto che (np)=(nnp). In particolare le nforme hanno dimensione 1. In n dimensioni non esistono forme con p>n: in questo caso saremmo infatti costretti a scegliere due differenziali uguali, per cui la forma sarebbe nulla.

Orientazione

Abbiamo visto che in n dimensioni lo spazio delle nforme ha dimensione uno. La n-forma

ω=±dx1dxn

è detta orientazione dello spazio. Abbiamo due possibili orientazioni: possiamo scegliere il + o il . Non esiste un modo canonico per scegliere una delle due, perché siamo sempre liberi di riordinare gli elementi della base a nostro piacimento.

Algebra di Grassmann e di Clifford

Un’algebra è uno spazio vettoriale su cui è definito un prodotto. Il prodotto esterno tra una pforma e una qforma è una (p+q)forma. Per cui se vogliamo formare un’algebra delle forme differenziali dobbiamo includere le forme di ogni grado. Lo spazio vettoriale di tutte le forme su Rn è detto algebra esterna o algebra di Grassmann,  indicata con Λ(Rn). In termini formali possiamo scrivere Λ=np=0Λp. Un elemento di Λ è ad esempio 4dx+18y2dxdz, possiamo cioè sommare forme con un numero diverso di differenziali.

Possiamo interpretare l’algebra di Grassmann come un’algebra di Clifford in cui la metrica è identicamente nulla.

La derivata seconda è nulla

Una proprietà fondamentale della derivata esterna è d2=0. Ovvero applicando due volte la derivata esterna ad una qualsiasi forma, otteniamo 0. Ad esempio abbiamo visto che per γ1=xydx+zdz, allora dγ1=xdydx. Potete verificare facendo il calcolo diretto che d(dγ1)=0. Ciò è sempre vero. Infatti abbiamo visto che per definizione

ω=IωI(x)dxIdω=I,jωI(x)xjdxjdxI

Per cui applicando la derivata una seconda volta

d(dω)=I,j,k2ωI(x)xkxjdxkdxjdxI

Ma il prodotto delle derivate parziali è simmetrico, mentre il prodotto dxkdxj è antisimmetrico, per cui in totale d(dω)=0.

Derivata del prodotto

La derivata esterna di un prodotto segue la seguente regola. Se α è una pforma e β è una qforma, allora

d(αβ)=dαβ+(1)pαdβ

L’idea è che il differenziale dovuto a d deve attraversare i p differenziali di α prima di arrivare a β. La dimostrazione segue facilmente dalla formula per la derivata.

Nel prossimo articolo una prospettiva diversa sulle forme differenziali.

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